di Annabella Schiaffo e Benedetta Vecchi
La terza giornata del FantaExpo 2018 è stata la più ricca di eventi ed ospiti interessanti; proprio per quanto riguarda questi ultimi, abbiamo potuto ascoltare la storia di alcuni cosplayer particolarmente conosciuti tra cui Irina Meier e Gesha Petrovich.
Attraverso le loro parole essi sono riusciti ad introdurci non solo nel loro mondo, ma hanno lasciato trasparire tutta la passione ed il sacrificio del loro lavoro. Ebbene sì, perché è proprio di lavoro che stiamo parlando. Alcuni dei protagonisti della conferenza hanno fatto della loro passione un vero e proprio lavoro e ci hanno parlato della loro esperienza. Hanno affermato che amano essere dei cosplayer perché, anche se non hanno nulla di simile al personaggio che scelgono di rappresentare, possono trasformarsi totalmente grazie al trucco ed ai vestiti; questa per loro è la ''magia del cosplay''.
Quasi tutti i cosplayer ci hanno raccontato di essere partiti dal nulla, con dei costumi a dir poco orrendi, addirittura uno di loro ha affermato di aver realizzato la sua prima creazione soltanto con scotch e cartone. Quindi, proprio perché i cosplay sono difficili da realizzare, gli intervistati hanno sottolineato che la loro soddisfazione più grande è continuare a migliorare giorno dopo giorno i loro personaggi, perfezionandoli, per poi cambiare nuovamente costume e dare inizio ad una nuova sfida. Purtroppo, però, la realtà del ''cosplayer'' è ancora difficile da accettare come un lavoro vero e proprio, anche se negli ultimi anni stanno iniziando a nascere molte aziende oppure sponsor che decidono di collaborare con cosplayer professionisti, che, grazie a questi progetti, riescono a mantenersi ed a rendere il loro hobby una professione. Molto spesso, però, ci ha riferito Gesha Petrovich, i cosplayer decidono di intraprendere questa carriera non più per passione come si faceva fino a qualche anno fa, ma semplicemente per denaro, dimenticandosi che il cosplay è innanzitutto divertimento.