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Giorgio Vanni: l'infanzia che non muore mai

di Mario Tancredi Panaccione

Siamo arrivati all'ultimo giorno di questa incredibile fiera che è il FantaExpo con ospiti più o meno famosi che hanno saputo intrattenerci, stand che proponevano attività intriganti e rapper conosciuti in tutta Italia. Ha concluso quest'ultimo giorno di FantaExpo il concerto di Giorgio Vanni, nome a molti sconosciuto ma che ha incredibilmente colpito le nostre vite. Egli è, infatti, il creatore delle più famose sigle di cartoni animati che hanno invaso gli schermi televisivi dagli anni novanta in poi. Ascoltarlo riesce a risvegliare la gioia di ricordare. I messaggi comunicati nelle sue canzoni sono semplici ma efficaci: la maestosità degli incredibili robot di "gundam wing", le disavventure amorose di Ataru con Lamù, gli enigmatici casi di Conan il super detective con gli occhiali aiutano a"salpare insieme per la rotta al grande blu", "andare dove mi va e da tutti i pokemon", a mostrare "the best fighting style" con i beybalde, ad arrivare con Dragon Ball a passo di carica con la tua nuvola magica, ad avere il coraggio di lasciarsi il sole dietro dicendo "io credo in me" come Naruto. Non a caso Giorgio Vanni canta:"Voglio dirlo dritto al cielo, io ai supereroi ci credo".




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