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In memoria del FantaExpo 2018

di Lidia Petrone

Il FantaExpo è ormai finito, così come le vacanze estive, purtroppo. “E’ stata un’esperienza fantastica, almeno sicuramente per noi che abbiamo partecipato al Pon di giornalismo Italiano e New Media: Web Journalism“; è questo quello che ci dicono i diretti interessati in un’intervista. Stiamo parlando di Alessandro Quaranta e Arianna Normando, due alunni del Liceo F. De Sanctis della classe II F. L’anno scorso hanno solo visto di sfuggita il FantaExpo mentre questa volta hanno partecipato come giornalisti di un blog su internet. Questa esperienza per loro non è stata solo divertente ma prima di tutto formativa da un punto di vista scolastico ed anche personale: una sorta di finestrella che gli ha permesso di intravedere quella che potrebbe essere in futuro una realtà lavorativa. Si sono ritrovati, infatti, a dover "incastrare" tanti impegni in poco tempo e a scrivere articoli la sera tardi o la mattina presto nei mezzi pubblici mentre una signora di fianco parlava a telefono. Inoltre essere costretti a partecipare attivamente alle attività organizzate dal festival gli ha permesso di scoprire nuovi ed inaspettati interessi per giochi e conferenze a cui non avrebbero mai pensato di assistere se fossero stati semplici visitatori della fiera. Alessandro Quaranta, per esempio, ci racconta di un’attività insolita presente al FantaExpo ossia il Dungeon di Soliptica che lo ha inaspettatamente coinvolto e divertito. Non bisogna poi dimenticare i numerosissimi ospiti del festival come Marco Merrino, Giorgio Vanni, Claudio Moneta, Pietro Ubaldi, La Caverna di Platone e tanti, tanti altri che hanno contribuito ad avvicinare alla fiera gli amanti del fantasy e dei videogiochi ma non solo. L’8 Settembre, ad esempio, c’è stato il concerto di Nitro, famoso rapper italiano , che ha portato al FantaExpo molta gente nuova che, sin dalla mattina, girava per il Parco dell’Irno ansiosa per l’evento di quella sera. I ragazzi intervistati hanno da subito riconosciuto che tutte queste persone, per la maggior parte non interessate al fumetto, “non sono state un lauto profitto per gli appassionati del FantaExpo ma senza alcun dubbio hanno garantito introiti importanti agli organizzatori della fiera”. Da migliorare, invece, è lo spazio ristretto della location del festival. "Basta pensare agli stand che sono sembrati abbastanza numerosi e variegati il primo e il secondo giorno, ma coloro che hanno acquistato l’abbonamento e che quindi, si presume, siano andati tutti e quattro i giorni, si sono ritrovati a salutare i negozianti e a offrirgli un caffè negli ultimi due giorni della fiera"- dice Alessandro divertito. La vera particolarità del FantaExpo, però, è il fatto che è una piccola realtà dove ognuno è libero di essere se stesso senza essere giudicato, tant’è che gli estranei potrebbero definirla la fiera dei pazzi, ma se si fossero lasciati scappare un’affermazione del genere al FantaExpo i pazzi, probabilmente, sarebbero stati proprio loro.

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